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Sullo sfondo dell'Italia che cambia lungo l'arco di tutto il Novecento, il saggio esamina la difficile condizione del Mezzogiorno, nella fase di decollo dell'Italia industriale e durante tutto il secolo. L'autore, rivisitando criticamente le opere dei più grandi meridionalisti italiani (Croce, Gramsci, Fortunato, don Sturzo, Salvemini, e di molti altri ricercatori e politici contemporanei), in un continuo intreccio tra Cultura e Politica, presenta un ampio panorama della "questione meridionale" ed esamina le cause del "dualismo" italiano portando nuova luce su questo modello di sviluppo. Anche l'evoluzione della società meridionale del secondo dopoguerra con le sue profonde contraddizioni è analizzata nella sua complessa evoluzione. Infine, il saggio coglie i "nuovi termini della questione meridionale", che è la "questione" delle Classi Dirigenti del Paese e della Modernizzazione del Mezzogiorno in stretto rapporto all'Europa e al ruolo fondamentale del Mediterraneo nell'attuale fase storica.